
MATTATOIO, Padoglione 9/A, Terra animata a cura di Paola Bonani e Francesca Rachele Oppedisano
La mostra raccoglie alcuni tra gli esempi più significativi di artisti contemporanei che hanno lavorato sulle relazioni esistenti tra arte, creatività, estetica e i territori naturali che l’uomo abita. La selezione, circoscritta unicamente ad artisti italiani, copre un arco cronologico che va dagli anni Sessanta ai giorni nostri, un periodo caratterizzato da grandi cambiamenti nella percezione del rapporto tra natura e uomo, cambiamenti su cui le arti visive hanno spesso riflettuto. Dagli anni Sessanta, soprattutto nel campo dell’Arte Povera, l’apertura dell’azione degli artisti oltre gli ambiti tradizionali dell’opera d’arte ha portato all’inclusione all’interno delle opere di elementi prelevati direttamente dalla realtà. Alcuni artisti sono stati allora pionieri nell’avviare ricerche incentrate sul rapporto con la natura e suoi processi di trasformazione. Negli anni Settanta l’agricoltura e il paesaggio divengono oggetto di pratiche artistiche specifiche, con l’intento di indagare e verificare dimensioni più umane di produzione e spazi di sintonia con l’ambiente naturale. Il decennio si chiuderà, com’è noto, con l’edizione della Biennale di Venezia dedicata al tema Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura. Queste pratiche sono riprese con crescente interesse a partire dagli anni Novanta parallelamente al risvegliarsi di una coscienza ecologica sempre più consapevole dei limiti di un mondo globalizzato e dominato da sistemi di produzione di massa che gravano sui processi di trasformazione di tutti i territori che l’uomo abita. Negli ultimi anni molti giovani artisti hanno intrapreso ricerche multidisciplinari in questo ambito, facendo convivere pratiche artistiche e conoscenze scientifiche.Le opere proposte per la mostra approfondiscono, attraverso linguaggi diversi, temi legati alla terra e al paesaggio, indagandone e restituendone da un lato i processi di trasformazione e di sfruttamento, dall’altro il grande valore di spazio di proiezioni oniriche, emotive, fiabesche e poetiche.
Artisti: Luca Maria Patella, Gianfranco Baruchello, Giuseppe Penone, Mario Merz, Piero Gilardi, Giosetta Fioroni, Giacinto Cerone, Bruna Esposito, Massimo Bartolini, Marzia
Migliora, Leone Contini, Michele Guido, Emanuela Ascari, Nico Angiuli, Renato
Leotta, Pamela Diamante.


Opening Sabato 17 Settembre, dalle 11 alle 16
Fino al 22 Ottobre 2022
ADA / Andrea Mauti, Galleria Gilda Lavia / Pamela Diamante, MAGAZZINO / Domenico Mangano & Marieke van Rooy, Operativa arte contemporanea / Marco Emmanuele, The Gallery Apart / Federica Di Pietrantonio e Florian Neufeldt


Primo appuntamento del 2022 con il progetto “osservatorio” sulle arti contemporanee
della Fondazione Arnaldo Pomodoro, dedicato quest’anno al tema dell’origine
e affidato alle curatrici Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone
19 marzo – 24 giugno 2022
Opening: 18 marzo, dalle 11:00 alle 20:00
Dal 19 marzo al 24 giugno 2022, con la mostra Stato di flusso di Pamela Diamante, la Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta il primo appuntamento del nuovo ciclo espositivo di Project Room, il progetto “osservatorio” dedicato dalla Fondazione ai più recenti sviluppi del panorama artistico internazionale, e affidato per il 2022 alle curatrici Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone.
Pamela Diamante (Bari, 1985) presenta negli spazi della Project Room il progetto inedito Stato di Flusso, un’installazione ambientale immersiva dal forte impatto percettivo.
Stato di flusso è il risultato di un processo relazionale innescato dall’artista con un gruppo di persone invitate a compiere un percorso di autoanalisi e di riflessione sulla propria condizione esistenziale. Affiancata da professioniste nei campi del teatro e della psicoanalisi, Diamante ha realizzato 6 video nei quali le persone coinvolte sono ferme, distese e a occhi chiusi, intente a compiere l’azione più vitale possibile: respirare.
Sospesi in un tempo e uno spazio indefinito, questi ritratti-video in bilico fra stasi e movimento, sono distribuiti nello spazio dell’installazione, prestandosi a essere guardati e ascoltati, rendendo il pubblico partecipe di un’azione minima ma al contempo potente, capace di racchiudere l’essenza dell’energia vitale, rappresentata anche dall’immagine fotografica della Menade danzante di Skopas, che per l’artista è il simbolo trans-storico dell’energia vitale, archetipo di estasi e frenesia.
L’immaginario visivo proposto da Pamela Diamante crea un luogo sospeso sostanziato da identità altrettanto sospese nel quale il tempo non scorre lineare ma ritorna circolare. Qui troviamo capsule del tempo dalle quali i ritratti dei “dormienti” sembrano fuoriuscire, e davanti ai quali resta il dubbio di trovarsi di fronte a individui provenienti dal passato o a presenze del futuro.
Con questa edizione delle Project Room, Fondazione Arnaldo Pomodoro dà avvio a un nuovo corso del progetto, che intende evidenziare le assonanze tra temi e interessi di ricerca delle nuove generazioni con quelli che hanno caratterizzato il percorso artistico di Arnaldo Pomodoro, oggetto delle mostre Open Studio allestite nello Studio dell’artista.
Il tema scelto dallo staff di Fondazione e dalle guest curators come chiave interpretativa trasversale delle Project Room e dell’Open Studio 2022 è quello dell’origine, da intendersi nelle sue molteplici valenze espressive, contenutistiche e materiche.
Tra le attività di indagine storica e quelle dedicate agli sviluppi del panorama artistico contemporaneo viene così a crearsi un filo diretto, non tanto nel segno di una dinamica di reinterpretazione puntuale o d’après, quanto piuttosto dell’individuazione di una affinità intergenerazionale che permette di guardare con occhi nuovi sia al passato che al futuro dell’arte.



a cura di Bruno Corà
MUSEO CaMusAC
Pier Alfeo – Antonio Fiorentino – Lulù Nuti (a cura di Valentino Catricalà),
Federica Francesconi – Clarissa Baldassarri – Silvia Inselvini (a cura di Tommaso Evangelista),
Giovanni De Cataldo – Nazzarena Poli Maramotti – Anja Capocci (a cura di Aldo Iori),
Pamela Diamante – Paolo Puddu – Diego Cibelli (a cura di Angela Tecce),
Paolo Bini – Francesco Capponi – Auro e Celso Ceccobelli (a cura di Marco Tonelli)
