2017, Samsung smart signage monitor SH37F 37”, power cable, galvanized iron with powder coating paint, 220 x 155 x 6,5 cm
Ph. Elena Genco
Su di uno schermo nero, di quelli preposti alla segnaletica negli aeroporti, nelle stazioni, nei centri commerciali e nei luoghi di transizione in genere, scorre l’intero anno 2016, condensato in 119 minuti. 326 volte il tempo si ferma per tre secondi, interrompendo la frequenza dell’andamento regolare delle ore e dei giorni. Il contatore centrale progredisce all’accadere di catastrofi tecnologiche e ambientali avvenute in tutto il mondo in quest’arco temporale. Terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, temporali convettivi, siccità, epidemie batteriologiche, esplosioni di fabbriche, perdite di petrolio, crolli d’infrastrutture e altri disastri, catalogati dal Centre for Research on the Epidemiology of Disasters in Belgio, sono gli eventi catastrofici che Pamela Diamante seleziona per costruire un dispositivo che ci fa percepire il paradosso dell’evento, del fatto sempre atteso e temuto che aiuta a ordinare e percepire lo scorrere dei giorni. Nell’incedere veloce del tempo, metafora della sovrabbondanza delle informazioni che eccede la capacità umana di memorizzarle, l’unico dato di realtà sensibile, indipendente dal mezzo tecnologico che lo veicola, risiede nella rottura della linearità. Momenti di crisi e d’incertezza caratterizzano da sempre la vita dell’uomo, sia nella sua individualità che nella collettività, e necessitano di una comprensione che oggi, più che mai, è mediata – come in 2016 – da uno schermo che al tempo stesso evoca ed esorcizza, attraverso la distanza, l’evento traumatico.
Across one of those digital signage displays used in airports, stations, shopping centers and places of transit in general, the whole of 2016 is condensed into 119 minutes flows. Time stops 326 times for three seconds and interrupts the frequency of the passing of the hours and days. The central counter advances because of the technological and environmental catastrophes which occurred all over the world in that period of time. Earthquakes, floods, eruptions, convective storms, drought, of diseases outbreaks, factorys explosions, oil spills, collapse of infrastructure and other disasters stored by the Centre for Research on the Epidemiology of Disasters in Belgium, are the catastrophic events selected by Pamela Diamante. She builds a device that makes us feel the paradox of the event, the ever expected and dreaded event that helps to order and sense the passing of days. While time passes quickly as a metaphor of the overabundance of information that goes beyond the human ability to memorize it, the only trace of sensory reality – which is independent from the technological medium that transmits it– lies in the breakage of linearity. Moments of crisis and uncertainty have always characterized humaan’s life both individually and as a collective. They need a comprehension that now, more then ever– and like in 2016 is linked to a medium, the display, which at the same time recalls and exorcises the traumatic event through distance.
Extract from Giulia Bortoluzzi e Maria Villa ,
Pamela Diamante, 2016